ilgiornale.it
I comuni di Favara e di Agrigento avevano dichiarato di non aver più la copertura finanziaria per pagare le rette alle cooperative.
Queste ultime hanno così denunciato il fatto in tribunale tramite i loro legali, ed il giudice ha emesso un provvedimento che obbliga gli enti a sostenere le spese per i minori stranieri non accompagnati
L'accoglienza dei richiedenti asilo, specie se minorenni o presunti tali, deve andare avanti anche se i comuni dichiarano di non avere più denaro sufficiente per garantirla.
Esempio emblematico i due casi riguardanti le amministrazioni comunali di Agrigento e di Favara (Agrigento), costrette da un provvedimento del giudice a proseguire con il pagamento delle spese per i minori non accompagnati.
Stando a quanto riferito da "AgrigentoNotizie", che ha riportato i fatti, sono state le cooperative "GeaCoop", operante a Favara, "Maometto" e "La mano di Francesco", attive nel comune di Agrigento, a segnalare il caso in tribunale tramite i loro legali, Giuseppe Scozzari ed Angelo Sutera.
Tutte e tre le cooperative, infatti, hanno denunciato di non avere ricevuto i fondi necessari a coprire le speseper un anno di accoglienza.
Le amministrazioni comunali hanno spiegato loro dinon avere più la necessaria copertura finanziaria per continuare a sostenere i costi. A risolvere la questione la delibera del giudice Silvia Capitano, del tribunale agrigentino.
Nella sua sentenza, infatti, si legge che "l’obbligo di assistere i minori non accompagnati è sempre previsto dalla legge, indipendentemente dal fatto che l’ente pubblico abbia o meno previsto la relativa copertura finanziaria nella spesa di bilancio”.
Che i soldi ci siano o meno, i comuni di Favara e di Agrigento dovranno pagare. Nello specifico, il primo dovrà versare la somma di 57mila euro alla cooperativa "GeoCoop", ed il secondo 78mila alla coop "Maometto" e 124mila a "La mano di Francesco".
Il tutto per un tolale complessivo di ben 259mila euro.
I comuni di Favara e di Agrigento avevano dichiarato di non aver più la copertura finanziaria per pagare le rette alle cooperative.
Queste ultime hanno così denunciato il fatto in tribunale tramite i loro legali, ed il giudice ha emesso un provvedimento che obbliga gli enti a sostenere le spese per i minori stranieri non accompagnati
L'accoglienza dei richiedenti asilo, specie se minorenni o presunti tali, deve andare avanti anche se i comuni dichiarano di non avere più denaro sufficiente per garantirla.
Esempio emblematico i due casi riguardanti le amministrazioni comunali di Agrigento e di Favara (Agrigento), costrette da un provvedimento del giudice a proseguire con il pagamento delle spese per i minori non accompagnati.
Stando a quanto riferito da "AgrigentoNotizie", che ha riportato i fatti, sono state le cooperative "GeaCoop", operante a Favara, "Maometto" e "La mano di Francesco", attive nel comune di Agrigento, a segnalare il caso in tribunale tramite i loro legali, Giuseppe Scozzari ed Angelo Sutera.
Tutte e tre le cooperative, infatti, hanno denunciato di non avere ricevuto i fondi necessari a coprire le speseper un anno di accoglienza.
Le amministrazioni comunali hanno spiegato loro dinon avere più la necessaria copertura finanziaria per continuare a sostenere i costi. A risolvere la questione la delibera del giudice Silvia Capitano, del tribunale agrigentino.
Nella sua sentenza, infatti, si legge che "l’obbligo di assistere i minori non accompagnati è sempre previsto dalla legge, indipendentemente dal fatto che l’ente pubblico abbia o meno previsto la relativa copertura finanziaria nella spesa di bilancio”.
Che i soldi ci siano o meno, i comuni di Favara e di Agrigento dovranno pagare. Nello specifico, il primo dovrà versare la somma di 57mila euro alla cooperativa "GeoCoop", ed il secondo 78mila alla coop "Maometto" e 124mila a "La mano di Francesco".
Il tutto per un tolale complessivo di ben 259mila euro.